La lava dell’Etna rappresenta il prodotto delle sue innumerevoli eruzioni che nel tempo hanno dato forma al vulcano attivo più alto d’Europa.

Croce e delizia di chi abita alle falde del vulcano, la lava dell’Etna ha affascinato scienziati e visitatori per secoli, diventando un simbolo della potenza naturale dell’intera isola.

Le eruzioni dell’Etna offrono spettacoli mozzafiati visibili da mezza Sicilia, fino alla Calabria e alle isole minori, con fontane di fuoco e fiumi incandescenti che scendono sulle sue pendici.

In questo articolo esploreremo le caratteristiche della lava dell’Etna, la sua temperatura, i paesaggi da essa creati, i luoghi migliori per ammirarla e come è stata trasformata da sciagura in risorsa preziosa dalla popolazione siciliana.

Continua a leggere per scoprire tutti i segreti della lava dell’Etna!

Che tipo di lava ha l’Etna? Informazioni e caratteristiche

La lava dell’Etna nei secoli ha cambiato composizione in base allo sviluppo del vulcano e alla profondità da cui il magma (ovvero la lava non ancora arrivata in superficie) proveniva.

Si può dire che da mezzo milione di anni fa, quando l’Etna nasceva dal mare, ad oggi, ha sempre alternato per lo più lave basaltiche a lave granitiche. Le lave basaltiche sono quelle che nell’era moderna vediamo risalire in superficie.

La lava dell’Etna, pur essendo basaltica, quindi per natura più fluida, è ricca di silice e questo le dona una alta viscosità.

Ma cosa significa in termini pratici?

Che scorre più lentamente, solidificandosi velocemente a contatto con l’aria e creando così tunnel di scorrimento e forme molto particolari.

Per questo sull’Etna si possono visitare tantissime grotte di scorrimento lavico, uno spettacolo sempre diverso ed affascinante, in base alle caratteristiche delle singole grotte.

Hai mai sentito il rumore che produce la lava dell’Etna quando scorre? Sembra vetro rotto che scricchiola! Questo proprio per la sua viscosità, e le forme che crea sono ogni volta differenti, come la cosiddetta lava a corde.

lava a corde

Ma quanto è calda la lava dell’Etna? Continua a leggere per scoprirlo!

Quanto è calda la lava dell’Etna?

La lava dell’Etna, l’incandescente massa di roccia fusa che esce dai suoi crateri attivi, ha un calore che si aggira tra i 1050° e i 1150°. Appena esce dal cratere, la lava perde da subito e progressivamente il suo calore per irradiazione.

Come abbiamo detto, la viscosità fa scorrere lentamente il flusso di lava, formando croste di pietra solidificata in superficie e lasciando scorrere la lava più fluida al loro interno.

Anche quando la lava si è del tutto fermata, sotto la crosta la temperatura può rimanere molto alta per mesi o addirittura per anni.

Una curiosità a questo proposito: se si è abbastanza fortunati da potersi avvicinare ad una colata lavica che si è raffreddata esternamente, da alcuni fori nella roccia si potrà notare l’incandescenza della lava all’interno.

Il calore si avverte anche esternamente ed è meglio fare attenzione a dove si mettono i piedi, potresti rischiare di sciogliere le suole delle tue scarpe!

Come hai letto in precedenza, le grotte di scorrimento lavico, dette anche gallerie di svuotamento, sono tra i luoghi più spettacolari da visitare sul vulcano, ma una volta che le gallerie si sono svuotate, la lava dove va?

Leggi il paragrafo successivo per scoprirlo!

Dove va a finire la lava dell’Etna?

Il percorso della lava è sempre imprevedibile perché dipende dalla quantità di magma presente nel canale eruttivo e dalle caratteristiche del terreno che incontra durante il suo scorrere.

Generalmente, la lava segue i percorsi di minore resistenza, scorrendo lungo le valli e i canaloni naturali del vulcano. Alcune colate possono addirittura raggiungere il mare, come è accaduto in molte eruzioni storiche, come quella del 1669 che dai Monti Rossi di Nicolosi raggiunse Catania e poi il mare.

Altre colate si fermano molto prima, formando estese pianure di lava solidificata oggi percorribili. La lava dell’Etna ha spesso incontrato e attraversato strade, incendiato boschi e inghiottito case, causando danni significativi.

Proprio per la sua viscosità e lentezza, le persone riescono a salvarsi per tempo fortunatamente, e talvolta riescono anche a mettere in salvo interi edifici. Durante l’eruzione del 1983 fu effettuato il primo tentativo al mondo di deviazione di una colata lavica con metodo esplosivo e trincee.

Negli ultimi anni la maggior parte delle colate laviche dell’Etna fuoriesce dai crateri sommitali, che sono molto distanti dai centri abitati, e si arresta naturalmente. Inoltre molte colate raggiungono la Valle del Bove, una depressione sul fianco est del vulcano che accoglie spesso i suoi flussi lavici.

Lava Etna: dove ammirarla? Ed è possibile vedere la lava da soli?

La quantità di eruzioni e la possibilità di avvicinarsi al vulcano per ammirarle fa venire spontanea la domanda: ma da dove è meglio ammirare la lava dell’Etna?

Vedere le fontane e le colate di lava, specialmente al crepuscolo e di notte, quando lo spettacolo è al massimo del suo splendore, è un’esperienza davvero indimenticabile.

lava etna luna

Ovviamente bisogna fare molta attenzione a non avvicinarsi troppo, trovando dei punti panoramici sicuri da cui poter ammirare lo spettacolo naturale e fare foto invidiabili.

In base al cratere da cui la lava fuoriesce i punti migliori per l’osservazione delle eruzioni sono i rifugi dell’Etna, tra cui il Rifugio Sapienza, il più famoso e facilmente raggiungibile, e Piano Provenzana.

C’è chi osserva l’eruzione anche dal mare per avere una visione più scenografica, ma se vuoi avvicinarti il più possibile farlo da solo non è consigliabile.

Per la tua sicurezza scegli di partecipare ad una delle nostre escursioni: non esitare a contattare Etna Est durante un eruzione in corso, ti daremo tutte le informazioni utili per prenotare il tuo tour privato o per prendere parte ad escursioni notturne e vivere il tuo sogno di avvicinarti alla colata lavica!

Uno spettacolo indimenticabile, ma la lava è anche altro! Passa al prossimo paragrafo per scoprire i suoi utilizzi.

Come la lava dell’Etna può diventare una risorsa preziosa

La lava dell’Etna, nonostante possa arrecare non pochi danni all’uomo, può essere trasformata in una risorsa preziosa con vari utilizzi.

Una volta solidificata, la lava basaltica viene estratta per la produzione di materiali da costruzione, come pietre decorative e piastrelle.

Inoltre il suolo vulcanico, arricchito dai minerali presenti nella lava, è estremamente fertile, favorendo la nascita di flora spontanea, ma anche una prospera agricoltura locale, oltre alla produzione dei pregiati vini dell’Etna.

Le rocce vulcaniche hanno forme sempre diverse, picchi e cavità che diventano riparo per la fauna locale, come i serpenti siciliani, le lepri, le volpi e i tiraciatu.

Inoltre l’energia geotermica generata dal vulcano, così come quella eolica, idrica e fotovoltaica, rappresenta un’altra potenziale risorsa. Come si legge sul sito dell’INGV di Catania infatti, ci sono dei progetti che mirano a sfruttare il calore sotterraneo per produrre energia pulita e sostenibile.

Ecco spiegato perché la gente del luogo ama così tanto il vulcano: la lava dell’Etna può sì causare danni, ma nella stragrande maggioranza dei casi, è un fenomeno naturale spettacolare e fonte di benefici economici e ambientali per tutta la regione.