Parossismo, una parola che sentiamo nominare sempre più spesso, specie in relazione all’attività vulcanica dell’Etna.
L’Etna è il secondo vulcano più attivo al mondo e negli ultimi decenni ha dato spettacolo e insieme molto lavoro ai vulcanologi dell’INGV di Catania che monitorano costantemente la sua attività.
Da tutto il mondo arrivano esperti, appassionati e curiosi per “tastare con mano” la potenza incontenibile della natura vulcanica dell’Etna.
Il valore naturalistico del Parco dell’Etna costituisce un richiamo davvero forte per tantissimi e scoprire le caratteristiche dell’attività vulcanica aiuta a comprenderne meglio le dinamiche, convivendo con la sua instabilità costante.
Se vuoi vivere il tuo sogno ed entrare a contatto con il magnifico mondo del vulcano affidati all’esperienza delle guide di Etna Est, sarà un’esperienza affascinante che rimarrà indelebile nei ricordi del tuo viaggio in Sicilia.
Per addentrarti ancora di più nella realtà etnea, in questo articolo scoprirai cos’è un parossismo, come si forma e quanto può durare, inoltre ti daremo anche una panoramica dei più famosi parossismi degli ultimi anni.
Che cos’è un parossismo vulcanico? Ecco la definizione
Il parossismo è un evento che si colloca all’interno di un eruzione o di un periodo eruttivo. Il termine deriva dal greco paroxusmòs che significa eccitamento, si potrebbe definire quindi come un attacco, una crisi all’interno di un’attività già in corso.
Dunque questo termine tecnico, utilizzato per la prima volta nel 1930 dall’allora direttore dell’Osservatorio geofisico di Catania Giuseppe Imbò, si riferisce alle fasi esplosive più intense: il parossismo vulcanico rappresenta uno degli spettacoli più stupefacenti e allo stesso tempo temibili offerti dalla natura.
Durante un parossismo si liberano grandi quantità di lava, gas, cenere e rocce. Il vulcano emette un flusso continuo di magma, accompagnato da boati dirompenti, scosse sismiche e intense attività fumaroliche.
I parossismi sull’Etna avvengono sempre dai crateri sommitali, a più di 3000 metri slm, quindi non c’è pericolo di essere troppo vicini alla fonte, ma anche a grandi distanze il fascino di questi eventi non diminuisce. Il paesaggio siciliano si arricchisce di personalità quando l’Etna erutta e i suoi parossismi sono visibili da centinaia di chilometri di distanza.
Come si forma un parossismo vulcanico?
Negli ultimi 10 anni l’Etna è stato sempre più spesso lo scenario naturale di parossismi, ovvero degli intensi episodi in cui fontane e colate laviche si accostano a colonne di cenere vulcanica alte anche diverse migliaia di metri.
I parossismi vulcanici sono il risultato dell’instabilità magmatica all’interno del vulcano. Quando il magma, ovvero la lava che si trova ancora dentro il vulcano, si accumula nelle camere magmatiche sotterranee e raggiunge pressione e temperatura critiche, può verificarsi una violenta esplosione.
Se l’esplosione, in un lasso di tempo relativamente breve, rilascia grandi quantità di prodotti vulcanici in vari stadi (gassosi, liquidi, solidi) si può parlare di parossismo vulcanico.
Possiamo dire che è un modo che ha “la montagna” di sfogare la sua forza in maniera abbastanza spettacolare, per la felicità di chi lavora nel campo della vulcanologia ma anche in quello turistico. Certo un parossismo, così come in generale le eruzioni dell’Etna, ha anche diversi aspetti negativi, in particolare la ricaduta di cenere.
La cenere emessa durante questi violenti eventi si deposita su strade, tetti e suolo, anche a grandi distanze trasportata dal vento. In sé la cenere non è pericolosa, ma quando i veicoli vi passano sopra la triturano, creando una polvere sottile che se respirata può diventare un problema.
Passiamo adesso a conoscere altri aspetti relativi ad un parossismo ovvero quanto può durare.
Quanto dura un parossismo?
Se ti stai chiedendo quanto possa durare un parossismo vulcanico la risposta è variabile. Sì, perché dagli studi effettuati sull’attività etnea, un parossismo può durare da pochi secondi a qualche minuto fino a diverse ore, come nel caso del settembre 2007 in cui durò dieci ore.
La durata dipende da una serie di fattori, tra cui la quantità di magma accumulato, la pressione all’interno del vulcano e le condizioni geologiche circostanti.
Un episodio eruttivo caratterizzato da parossismi solitamente si suddivide in 3 fasi:
- Preludio e crescita
- Acme
- Diminuzione e cessazione
Il parossismo fa parte della fase 2 che viene preceduta dall’aumento del tremore vulcanico, indicativo di un parossismo imminente. Gli episodi parossistici possono essere diversi in una stessa eruzione, attirando così l’attenzione del mondo intero verso questo affascinante spettacolo naturale.
Ma quali sono i parossismi più famosi dell’Etna? Continua a leggere per scoprirlo.
Quali sono i parossismi dell’Etna più famosi?
Come già detto, i parossismi possono essere diversi, creando una serie di eventi che caratterizzano l’eruzione in corso.
L’Etna non è nuovo a questo tipo di attività vulcanica, vediamo alcuni tra gli eventi parossistici più famosi legati al vulcano attivo più grande d’Europa:
- Luglio 1977 – Marzo 1978: 20 episodi di parossismo – Cratere di Nord Est
- 1989: 15 parossismi – Cratere di Sud Est
- Settembre 1998 – Febbraio 1999: 23 episodi parossistici – Cratere di Sud Est
- Gennaio – Giugno 2000: 64 episodi di parossismo – Cratere di Sud Est
- Giugno – metà Luglio 2001: 15 parossismi – Cratere di Sud Est
- 2006: 20 parossismi – Cratere di Sud Est
Chiudiamo con l’ultimo parossismo registrato il 1° dicembre 2023, sempre dal Cratere di Sud Est, il più produttivo dei crateri sommitali, durato quasi 5 ore!
La potenza dei suoi getti, il fascino del fuoco che illumina il cielo nero della notte e le due fontane di lava che ne sono fuoriuscite hanno regalato uno spettacolo notturno davvero indimenticabile.