Le Salinelle di Paternò sono un fenomeno naturale molto particolare e se avrai la possibilità di andare a visitarle, rimarrai davvero sorpreso.

Nei paesi ai piedi dell’Etna, e non solo, si trovano dei siti di grande interesse geologico che attirano da anni molti studiosi, turisti e curiosi.

Nonostante il loro nome, data la presenza di sale, la materia principale di cui sono composte le Salinelle di Paternò è il fango, una materia povera ma dal fascino primordiale e risvolti miracolosi.

salinelle particolare

Questo sito era noto anche ai tempi dei Romani, che sfruttavano le salinelle come stabilimento termale a fini terapeutici.

In questo articolo scopriremo cosa sono le Salinelle di Paternò, quali sono le loro caratteristiche principali e se c’è un legame tra il vulcano siciliano e le Salinelle di Paternò.

Pronto a immergerti in questo fango primordiale?

Si comincia!

Cosa sono le Salinelle di Paternò?

Le Salinelle di Paternò non sono altro che dei vulcani di fango, quasi dei piccoli geyser: in queste zone,attraverso delle faglie nel terreno, risalgono acque salmastre e gas come metano o anidride carbonica.

Nel comune di Paternò si trovano tre siti interessati da Salinelle, conosciuti come Salinelle del Fiume, Salinelle dei Cappuccini o dello Stadio e Salinelle di San Biagio-Belpasso.

Seppure tutte con le loro caratteristiche, le Salinelle di Paternò si possono definire dei vulcani di fango anomali, in quanto la maggior parte del gas emesso non è, come negli altri casi, metano, bensì anidride carbonica di origine vulcanica.

La formazione delle Salinelle o dei vulcani di fango è dovuta a depositi di materiale organico in strati superficiali della crosta terrestre: questi depositi nel tempo si decompongono generando gas e risalita di sedimenti.

Nel caso delle Salinelle di Paternò, si uniscono due tipi di gas, quelli provenienti dagli strati superficiali della crosta terrestre e i gas magmatici provenienti da strati molto più profondi.

Ma vediamo quali sono le caratteristiche principali delle Salinelle di Paternò e gli studi che continuano ad essere fatti su di esse.

Caratteristiche e studi sulle Salinelle

Le Salinelle di Paternò sono un sito molto antico, si pensa infatti che esistano da almeno 10.000 anni. Il loro nome proviene dalla presenza di sale che, specialmente nei mesi estivi, contorna la bocca dei vulcanelli.

salinelle formazioni

La risalita di materiale organico e sedimentario porta a galla molti minerali come carbonati, solfuri, ossidi e idrossidi di ferro. Questi, insieme ai cristalli di sale solidificati al sole, rendono le Salinelle di Paternò un paesaggio unico al mondo, grazie alle sfumature di colore che variano dal giallo ocra al rosso sangue.

La temperatura dei fluidi che arrivano in superficie oscilla dai 30-35 gradi ai 50° in base all’attività parossistica dell’area (sì, perché anche i vulcani di fango hanno le loro fasi eruttive). Gli studi hanno anche rilevato che i fluidi in profondità raggiungono fino a 130-140 gradi centigradi.

I fori nel terreno da cui fuoriesce il materiale possono essere larghi pochi centimetri fino a qualche metro e nelle fasi parossistiche si può assistere a fontane di acqua e fango alte alcuni metri.

Un sito davvero particolare, che infatti dal 2016 è stato inserito nel “Sistema delle Salinelle del Monte Etna” dalla Regione Siciliana.

Vediamo adesso dove si trovano esattamente le Salinelle di Paternò e come fare per raggiungerle.

Dove si trovano le Salinelle e come raggiungerle

Le Salinelle sono un sito di grande importanza geo vulcanica, pur non trovandosi all’interno di un percorso turistico ufficiale, ma fortunatamente se ne prendono cura enti nazionali come Legambiente.

Le Salinelle di Paternò sono raggiungibili dall’autostrada A18 Messina-Catania, prendendo poi la tangenziale di Catania verso Misterbianco-Paternò.

Dalla SS 121 si esce allo svincolo per Paternò e si seguono le indicazioni Stadio o Salinelle dei Cappuccini, il sito più facilmente raggiungibile dei tre presenti a Paternò.

Le Salinelle del Fiume si trovano a pochi chilometri dal centro abitato, così come quelle di San Biagio, ma essendo in campagna si rischia di camminarci dentro senza accorgersene.

Esistono altri siti simili alle Salinelle di Paternò in Sicilia, come le Maccalube in provincia di Agrigento e i vulcani di fango a Caltanissetta.

Se vuoi visitare i siti di maggiore interesse legati al Monte Etna non esitare a contattarci, lo staff di Etna Est sarà felice di accompagnarti a vivere esperienze in natura avventurose e in completa sicurezza!

Siamo quasi giunti alla fine dell’articolo sulle Salinelle di Paternò, ma non possiamo chiudere senza rispondere alla domanda dei più curiosi: l’Etna e le Salinelle sono collegate tra loro?

Leggi il prossimo paragrafo per scoprirlo!

Qual è il legame tra le Salinelle e l’Etna?

Nei secoli i vulcani di fango delle Salinelle di Paternò sono stati associati alla formazione di un nuovo vulcano o all’estinzione di un vulcano antico. In realtà le Salinelle di Paternò sono un fenomeno di vulcanesimo secondario legato al vulcano maggiore, l’Etna.

salinelle ed etna

Le Salinelle infatti cominciano a ribollire e ad entrare in attività sempre prima che delle eruzioni dell’Etna.

Studiando i tipi di gas emessi dalle Salinelle di Paternò e la quantità degli stessi gas, si può capire in che tempi erutterà l’Etna e che quantità di lava erutterà. Inoltre se l’attività delle salinelle non si è conclusa, significa che nemmeno quella dell’Etna è terminata ancora.

Incredibile, vero?

Le Salinelle si possono considerare quindi dei veri e propri termometri del vulcano sicialiano e vengono monitorate dall’INGV di Catania proprio a tale scopo.